giovedì 13 dicembre 2012

Comprendere ed essere compresi: un libro e un viaggio per me indimenticabile

L'incipit di questa settimana è quello del testo più conosciuto di Hermann Hesse, Siddharta.

Mi piace molto l'attacco. Mi pare poetico e lirico e trovo la presentazione degli elementi paesaggistici estremamente elegante ed essenziale.

Nell'ombra della casa, sulle rive soleggiate del fiume presso le barche, nell'ombra del bosco di Sal, all'ombra del fico crebbe Siddharta, il bel figlio del Brahmino, il giovane falco, insieme all'amico suo, Govinda, anch'egli figlio di Brahmino. 

Sicuramente, non è come l'incipit manzoniano dei Promessi Sposi, ricco di sfumature lessicali, stilistiche e linguistiche, ma penso che l'espressione tramite lo strumento dell'essenzialità sia raro e non spesso ben usato.  

Sulla riva del fiume, nei bagni, nelle sacre abluzioni, nei sacrifici votivi il sole bruniva le sue spalle lucenti. Ombre attraversavano i suoi occhi neri nel boschetto di mango, durante i giochi infantili, al canto di sua madre, durante i santi sacrifici, alle lezioni di suo padre, così dotto, durante le conversazioni dei saggi

In un tale ambiente è vissuto Siddharta, assieme al suo amico Govinda, alla madre e al padre, avvolti in una sorta di misterioso misticismo in cui sempre è presente un elemento di meditazione. 

Già da tempo Siddharta prendeva parte alle conversazioni dei saggi, si esercitava con Govinda nell'arte oratoria, nonché nell'esercizio delle facoltà di osservazione e nella pratica della concentrazione interiore. Già egli sapeva come si pronuncia impercettibilmente l′Om, la parola suprema, sapeva assorbirla in se stesso pronunciandola silenziosamente nell'atto di inspirare, sapeva emetterla silenziosamente nell'atto di espirare, con l’anima raccolta, la fronte raggiante dello splendore che emana da uno spirito luminoso. Già egli sapeva, nelle profondità del proprio essere, riconoscere l’Atman, indistruttibile, uno con la totalità del mondo.

Ed ecco che poi compare Siddharta con quello che "già sa". Con un percorso scolastico simile al cursus honorum dei Romani, l'esistenza dei personaggi è pienamente intrisa di atti di interiore comprensione. 

Io penso che, anche se sovra-valutato, Siddharta sia un libro da leggere. Penso che fornisca una certa carica vitale ... alla Rob Brezsny. E' importante capire che non bisogna considerare definitiva nessuna conoscenza o acquisizione, ma piuttosto sempre avere in mente la relazione tra il giudicare e l'essere giudicati, ricordarsi che non si fanno scelte sbagliate, bensì scelte e che nella vita l'unica cosa certa sono i cambiamenti

HERMANN HESSE
Siddharta
Edizione CDE
1994
(10,00 euro, su Ebay)

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