sabato 2 febbraio 2013

Interpretare, sempre e solo interpretare (possibilmente in modo coerente)!

Non è proprio il libro della settimana e, ammetto, nemmeno del mese. Però è stato un libro importante. 

Si tratta di Il cimitero di Praga di Umberto Eco. Mi ricordo che è stato un regalo ricevuto per il Natale del 2011 ... penso che sia stato un regalo da parte di mio fratello oppure dei miei genitori. Non ricordo bene. 

Inizialmente ho fatto un po' di fatica a creare un buon ritmo di lettura, ma col passare delle pagine, la macchina ha preso il suo via. La fatica è comprensibile: non è un romanzo semplice. Questo perché porta con se una serie di valenze che sono importanti, storicamente e semioticamente: l'interpretazione è la chiave di volta del libro. 


Etimologicamente, l'interpretazione è quell'atto che permette di cogliere il senso "tra" i testi o i segni. E chi, se non un cinico falsario, poteva essere il protagonista del romanzo? 

Simone Simonini, però, è anche un misantropo e misogino, educato dal nonno (il padre era un carbone, organizzatore dei moti rivoluzionari del 1948), persona reazionaria e portatrice di un profondo odio verso gli ebrei. 

L'ambientazione è quella del Piemonte torinese (ma anche Parigi e Palermo) e la collocazione temporale è quella del Risorgimento (estremamente interessante e sempre da rivedere e ristudiare per rifletterci sopra). Eco propone una ricostruzione storica eccellente. C'è Ippolito Nievo, spesso dimenticato, ma anche i riferimenti a Dumas e Sue. Ed è proprio grazie a questo collegamento che, a un certo punto della storia, il protagonista decide di mettere per iscritto un documento in cui narra come un gruppo di rabbini, capi delle varie comunità ebraiche d'Europa raccolti nel vecchio cimitero di Praga, decidano come conquistare il mondo e distruggere il cristianesimo

Piano assurdo. Ma il nostro protagonista ha dalla sua parte una serie di testi che lo aiutano a costruire questa finzione. Sebbene ci sia un intoppo in questa sua missione (uno scrittore conosciuto si appropria del romanzo), Simonini continua la sua vita con il preciso obiettivo di portare avanti la causa della congiura ebraica attraverso tutti gli stereotipi antiebraici che pian piano colleziona. E nel farlo diventa omicida e una persona alterata che, avendo subito un evento traumatico, sdoppierà la sua personalità e la sua vita. 

Che fine avrà fatto Simonini? Avrà compreso quanto è stato tragicamente importante questa sua ricerca e ricostruzione nel XX secolo

Vi lascio un video interessante che riassume brevemente la polemica sorta all'uscita di questo libro, ricordando che, come ha detto lo stesso Eco, 

Quello che il mio romanzo cerca di mostrare è che [i romanzi di avventura] sono stati usati proprio per la stessa costruzione dei testi antisemiti, perché la gente (compresi i capi dei servizi segreti) crede solo a quello che ha già sentito affabulare da qualche parte. Per questo, ancora oggi, i dossier segreti sono composti unicamente da ritagli stampa, e quasi sempre di stampa scandalistica, il feuilleton dei giorni nostri



UMBERTO ECO
Il cimitero di Praga
Bompiani
2010
(19,50 euro)



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